Taiwan aspetta l'anno della Tigre, battendo il Covid
Fra una settimana, il primo febbraio, entriamo nell’anno della Tigre secondo il calendario lunare qui in oriente. È un anno positivo, coraggioso, capace di affrontare sfide. In qualche modo Taiwan è già nell’anno della Tigre: l’economia va a gonfie vele e – soprattutto - la sfida del Covid è davvero vinta o perlomeno molto sotto controllo. Pensate che oggi sull’isola di 25 milioni di abitanti ci sono state solo 15 casi di infezione.
Anche se Taiwan è penalizzata nel non partecipare all’Organizzazione mondiale della sanità – per il veto della Cina – qui vi sono vaccini in abbondanza, la gente è desiderosa di farsi vaccinare, tutti rispettano l’uso della mascherina e del distanziamento sociale.
Con tutto ciò, la vita va avanti con impegno: le persone lavorano da mattina a sera; i giovani si incontrano nel weekend; ci sono file ai supermercati e ai mercati notturni e… c’è anche il mercato dei fiori aperto tutto il giorno per tutti questi giorni. A Hong Kong, per esempio, per timore di infezioni da Covid, quest’anno il mercato è stato proibito.
Bisogna sapere che in occasione del capodanno cinese, si addobba qualche angolo della casa con fiori freschi o con alberi di kumquat (il “mandarino giapponese”). E allora, prima della festa, si fa man bassa di ogni specie di pianta verde.
Al mercato dove sono andato io stamane la fanno da padrone le orchidee, i fiori di pesco rosa, i fiori di pruno bianchi. E poi ci sono le decorazioni dell’anno nuovo, tutte immancabilmente rosse, colore della festa.