Raphael, il mio primo battesimo e la mia prima omelia in cinese
Un giorno una suora mi invita a visitare un malato e a dargli una benedizione. Arrivato nella sua stanza, il malato, molto grave, mi chiede non solo una benedizione, ma il battesimo. Dopo pochi giorni è morto. Il funerale l'abbiamo celebrato in inglese e in cinese per permettere a tutti i presenti di comprendere. Il testo dell'omelia in italiano e in cinese.
Hong Kong (BC.it) - Facendo il cappellano all’ospedale S.Teresa, vicino alla nostra parrocchia, un giorno una suora mi invita a visitare un malato e a dargli una benedizione. Arrivato nella sua stanza, il malato mi chiede non solo una benedizione, ma il battesimo. L’uomo è in fin di vita, con un tumore al fegato diffuso ormai in tutto il corpo. Mi dice che ha spesso pensato di diventare cristiano e che molte volte ha visitato e pregato in chiesa, ma poi vedendo le difficoltà a divenire cristiano, rimandava la decisione. A Hong Kong per diventare cristiano occorrono due anni di catechismo, con incontri settimanali: una cosa un po’ ardua per persone sempre di fretta! In ogni caso, lui mi ha assicurato che Gesù lo aveva aiutato molte volte negli affari (!) e nei momenti difficili per la sua famiglia. Il giorno dopo lo abbiamo battezzato, e siccome era la festa degli Arcangeli, gli abbiamo dato il nome Raffaele, la medicina di Dio.
Raphael è morto dopo una settimana. E la moglie mi ha pregato di presiedere al suo funerale. Ma il morto era l’unico cristiano della famiglia. In queste situazioni, diverse parrocchie hanno un gruppo di fedeli volontari che si preoccupa di partecipare, pregare e cantare ai funerali.
Abbiamo celebrato il funerale in due lingue: inglese e cinese (mandarino) perché il resto della famiglia vive a Singapore e sa bene l’inglese, ma la moglie del defunto sa cinese cantonese e mandarino, ma non l’inglese. E così per onorare Raphael e sua moglie, mi sono azzardato a fare la mia prima omelia in cinese mandarino.
Essendo novembre il mese della devozione verso i nostri defunti, penso valga la pena pubblicare questa omelia, in meditazione per tutti, insieme all’omelia in cinese.
Omelia per Raphael
Di solito si dice che Hong Kong è come New York: una città che non riposa mai. A tutte le ore qui a Hong Kong c'è traffico per le strade, negozi aperti, eventi notturni, gente in viaggio. Tutto questo dà l'impressione di vitalità e ci trasmette entusiasmo. Ma se guardiamo non al quadro generale, ma alle persone, ai singoli individui, ci rendiamo conto che non riposare non ci fa bene, incide sulla salute fisica e talvolta anche mentale: diventiamo tristi, scontrosi, violenti, insoddisfatti. Insomma ci rendiamo conto che non siamo felici. Lavoriamo giorno e notte, lavoriamo a tutte le ore perché vogliamo essere felici. Ma poi ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di riposo e questo riposo, questa pausa sembra rubare qualcosa alla nostra felicità, distrugge la nostra felicità. Vogliamo essere felici, ma non possiamo farcela da soli. E a un certo punto arriva la morte che pone fine a ogni impegno e cancella ogni sogno di felicità.
Noi esseri umani abbiamo bisogno di riposare e allo stesso tempo abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia la felicità, perché non possiamo ottenerla con le nostre mani. Il Dio cristiano, Gesù Cristo, promette riposo e felicità gratuitamente. Diventa nostro amico e ci dona il suo amore, che è più forte della morte. Ha vinto la morte perché è risorto e per questo ci garantisce che anche noi vivremo e nulla potrà ostacolare la nostra felicità. Perché la felicità non è essere ricchi, potenti, forti: è soprattutto scoprirsi amati di un amore che è per sempre.
Raphael ha scoperto l'amore di Gesù negli ultimi giorni della sua vita in ospedale. Segnato dal dolore e dalla morfina, ha chiesto chiaramente il battesimo perché – mi ha detto – “Gesù mi ha aiutato tante volte”. Per essere amico di Gesù ed essere felice devi "prendere il suo giogo che è leggero", cioè accettare di essere amato da Lui, trattarlo come un familiare, parlargli, riceverlo nei sacramenti, nel battesimo, che è il dono della sua morte e risurrezione, e nell'Eucaristia, che è il dono del suo Corpo e del suo Sangue, il dono di Sé stesso. Oggi Raphael continua a ricevere l’amore di Gesù in Cielo. Per questo, pur essendo addolorati, non siamo tristi perché Raphael è con Gesù e vive, e dal Cielo aiuterà sua moglie e noi, che siamo suoi amici.
人們常說香港就像紐約一樣:永不休息的城市。 在香港,街道上隨時都有車流、商店開門、夜間活動、人們出遊。 這一切都給人一種生氣勃勃的印象,讓我們充滿熱情。
但如果我們不著眼於大局,而是著眼於人、個人,我們就會意識到不休息對我們沒有好處,它會影響身體健康,有時甚至影響心理健康:我們變得悲傷、脾氣暴躁、暴力、不滿。 簡而言之,我們意識到我們並不快樂。
我們日夜工作,全天候工作,因為我們想要快樂。 但後來我們意識到我們需要休息,而這種休息、這種停頓似乎從我們的幸福中偷走了一些東西,破壞了我們的幸福。
我們想要快樂,但我們無法靠自己做到。 在某個時刻,死亡到來,結束了所有的承諾,抹去了所有幸福的夢想。
我們人類需要休息,同時我們需要有人給我們幸福,因為我們無法用自己的雙手獲得幸福。
教友的天主,耶穌基督無償地應許了安息和幸福。 祂成為我們的朋友,給我們祂的愛,這愛比死亡更強烈。 祂勝過了死亡,因為祂復活了,因此祂向我們保證我們也會活下去,沒有任何事物可以阻礙我們的幸福。
因為幸福不是富有、強大、強大:最重要的是發現你被一種永恆的愛所愛。 拉斐爾在醫院生命的最後幾天發現了耶穌的愛。 以疼痛和嗎啡為標誌,他明確要求接受洗禮,因為 - 他告訴我 - “耶穌幫助了我很多次”。
要成為耶穌的朋友并快樂,你必須“負他的輕軛”,也就是說,接受他的愛,對待他像家人一樣,與他交談,在聖禮、洗禮中接受他,這是他的死亡和復活的禮物,在聖體聖事中,這是他的身體和寶血的禮物,他把自己給了我們。
今天,拉斐爾在天堂繼續接受耶穌的愛。 因此,儘管痛苦,我們並不悲傷,因為拉斐爾與耶穌同在並活著,從天堂他會幫助他的妻子和我們這些他的朋友。