Presepe di Natale 2023
Hong Kong (BC.it) - Il presepe di quest’anno nella chiesa di Santa Teresa è ambientato in un paesaggio mediorientale, con rocce desertiche, vegetazione scarsa, erba secca, persone che vivono nelle grotte: è un simbolo del nostro mondo e della nostra società, se lasciati senza fede in Dio.
Secondo la promessa dell'Avvento (Isaia 35,1), se il Signore viene, fioriranno il deserto e la steppa: ecco perché dove c'è chi aspetta il Signore (Maria, Giuseppe, alcuni pastori presso la mangiatoia), l'erba è verde, le piante fioriscono e la luce splende.
Ci sono sentieri dal deserto alla mangiatoia. I sentieri hanno pietre e difficoltà e partono da ogni grotta: ognuno, in qualunque situazione si trovi, può trovare la strada verso Gesù, anche se a volte inciampa nelle pietre.
Il deserto è dominato dall'alto dall'Angelo-messaggero che annuncia la venuta del Salvatore (Isaia 40,9-11; Luca 2,10-11). L'Angelo-messaggero porta lo stendardo con la parola “Gloria”, cioè: Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Ciascuno è invitato dall'Angelo-messaggero ad ascoltare e ad affrettarsi verso Gesù e ad adorarlo. Ciascuno, però, reagisce in modo diverso, secondo la propria libertà: alcuni pastori adorano presso il presepe; un pastore si avvia verso la mangiatoia; una signora, quella con il cesto di frutta, rimane incerta se andare o no; un'altra donna guarda in basso, verso la terra (non verso il cielo e l'Angelo) e continua il suo lavoro; vi è addirittura chi dorme, indifferente a tutto, anche alla propria salvezza.
Nello scenario, da un buco nella roccia, possiamo vedere lo skyline di Hong Kong. Anche il popolo di Hong Kong è invitato dall'Angelo-messaggero a svegliarsi e a ritrovare la strada verso Gesù. Grazie all'Angelo-messaggero (cioè ognuno di noi) la gente di Hong Kong può rendersi conto che Gesù non è qualcosa di lontano, di straniero, ma vive con noi.