Premio Nobel 2022: 'Questa guerra non è una guerra fra due Stati, ma fra due sistemi: l'autoritarismo e la democrazia'
Stralci dal testo integrale dell'intervento di Oleksandra Matviichuk, presidente del Centro per le libertà civili, Ong ucraina, che ieri ha ricevuto il Premio Nobel per la pace.
Ieri a Oslo, Oleksandra Matviichuk, presidente del Centro per le libertà civili, una Ong ucraina, ha ricevuto il Premio Nobel per la pace, attribuito anche al militante bielorusso (in prigione) Ales Bialiatski, e alla Ong russa Memorial, che raccoglie documentazione sui crimini sovietici, messa fuorilegge da Vladimir Putin.
Oggi “Le Monde” ha pubblicato il testo integrale dell’intervento della Matviichuk. Pubblico qui alcuni suoi stralci (traduzione mia).
Noi riceviamo oggi il premio Nobel per la pace, mentre scorre questa guerra scatenata dalla Russia, una guerra che prosegue ormai da otto anni, nove mesi e ventun giorni…
Le nuove generazioni hanno la tendenza a considerare i diritti e le libertà come acquisiti. Eppure, anche nelle democrazie sviluppate, guadagnano terreno le forze che rimettono in questione i principi della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Non è perché i diritti umani sono stati garantiti in passato che essi lo saranno in avvenire. Dobbiamo continuare, senza rilassamento, a proteggere i valori della civiltà moderna…
Uno Stato che uccide i giornalisti, imprigiona i militanti e disperde le manifestazioni pacifiche rappresenta una minaccia per i suoi cittadini, ma anche per l’insieme della regione e per la pace nel mondo intero… Eppure i Paesi del mondo democratico chiudono gli occhi da tanto tempo… Così la Russia ha creduto di poter fare quello che voleva… Oggi la Russia se la prende volontariamente contro i civili per mettere fine alla nostra resistenza e occupare l’Ucraina. Le truppe russe distruggono intenzionalmente immobili abitati, chiese, scuole, ospedali, bombardano i corridoi di evacuazione, rinchiudono la gente in campi di filtraggio, moltiplicano le deportazioni forxate, torturano e uccidono le persone nei territori occupati…
Il mondo democratico si è abituato a fare concessioni alle dittature…
Battersi per la pace non significa cedere alla pressione dell’aggressore. Significa proteggere la gente contro la sua crudeltà….
Questa guerra non è una guerra fra due Stati, ma fra due sistemi: l’autoritarismo e la democrazia. Noi ci battiamo per poter costruire uno Stato dove i diritti di ciascuno sono garantiti, le autorità debbano rendere conto, i tribunali sono indipendenti e la polizia non reprime le manifestazioni pacifiche di studenti sulla piazza centrale del Paese…
Il Sistema internazionale che garantiva la pace e la sicurezza non funziona più. Il militante tataro della Crimea, Server Mustafaiev e tanti altri sono gettati nelle prigioni russe perché difendono i diritti umani. Per molto tempo abbiamo utilizzato la legge per proteggere i diritti umani, ma oggi non disponiamo di un meccanismo giuridico che possa fermare le atrocità russe….
Il Sistema delle Nazioni Unite, creato dopo la Seconda guerra mondiale dai suoi vincitori fa prova di una indulgenza ingiustificata verso certi Paesi. Occorre che questo cambi se non vogliamo vivere in un mondo in cui le regole sono scritte dagli Stati più forti militarmente…
Noi, popoli che vogliono vivere in pace, dobbiamo domandare ai nostri responsabili politici lo stabilirsi di un nuovo ordine mondiale. Non abbiamo forse degli strumenti politici, ma ci restano le nostre parole e le nostre azioni… Noi viviamo in un nuovo secolo. La giustizia non può più attendere…
Il nostro mondo è divenuto molto compresso e interconnesso. In questo momento, gli iraniani si battono per la loro libertà. I cinesi resistono alla dittatura computerizzata. I somali ridanno ai bambini soldato una vita tranquilla. Meglio di chiunque, questi popoli sanno cosa significa essere umani e difendere la dignità umana. Il nostro avvenire dipende dalla loro riuscita. Noi siamo tutti responsabili di tutto quel che succede nel mondo…
Abbiamo bisogno di un nuovo movimento umanistico che ridoni senso ai nostri valori, educhi le persone, raccolga un vasto sostegno delle popolazioni e le implichi nella protezione dei diritti e delle libertà. Tale movimento deve radunare gli intellettuali e i militanti di differenti Paesi, perché i principi che sono la libertà e i diritti umani sono universali e non conoscono alcuna frontiera…