Olimpiadi di Tokyo: il mondo fragile
Ieri pomeriggio ho seguito la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Tokyo. Al di là delle polemiche - ancora oggi più del 50% dei giapponesi avrebbero voluto la cancellazione dei Giochi - la cerimonia mi è sembrata una "foto" della fragilità della nostra esistenza nel mondo: le delegazioni sportive del mondo che si incontrano e danzano, mentre attorno (in tutto il pianeta) si soffre per la crisi epidemica e le ricadute economiche (di cui i Giochi sono vittime!). Nelle musiche, nei canti, nelle performances c'è il desiderio di superare questo momento, ma tutto appare molto fragile, come l'ologramma del mondo che ad un certo punto è apparso sui video e (immagino) sul cielo di Tokyo, sopra lo stadio.
Bello però lo sguardo commosso dell'atleta centenaria, che deve averne viste tante in questi 100 anni, e lo sguardo curioso della bambina che canta. Forse è un suggerimento: usciremo dalla crisi solo con la solidarietà di giovani e vecchi e scoprendo cosa (o Chi) tiene in piedi il nostro pianeta che barcolla nel cielo.