La condanna dei ‘crimini' di Benny Tai e di altri 45 attivisti democratici
L'attivista democratico, gia' professore di diritto all'universita' di Hong Kong, e' stato oggi condannato a 10 anni di prigione per aver organizzato delle elezioni primarie nel 2020 insieme ad altri 45. Secondo i giudici – e Pechino – essi pianificavano una “crisi costituzionale”. Ma tale crisi e' prevista dalla Basic Law.
Hong Kong (BC.it) – Benny Tai, 60 anni, cristiano protestante, attivista democratico e gia’ professore di diritto all’universita’ di Hong Kong, e’ stato oggi condannato a 10 anni di prigione per aver organizzato delle elezioni primarie nel 2020. Una corte di tre giudici – senza alcuna giuria – lo ha condannato insieme ad altri 45 democratici che hanno preso parte alle primarie. La condanna e’ avvenuta seguendo la legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino sul territorio nel giugno 2020.
Fra gli imputati vi sono figure note del movimento democratico, come Joshua Wong, giornalisti come Gwyneth Ho, parlamentari come Claudia Mo. Le sentenze variano da 7 a 4 anni.
Le elezioni primarie del luglio 2020 avevano come scopo di scegliere nel campo democratico i candidati piu’ votabili che avrebbero potuto conquistare la maggioranza nel parlamento di Hong Kong (Legco). Cio’ fatto, essi avrebbero messo il veto alle proposte del governo, fino a farlo dimettere, se esso non rispondeva alle “5 domande” che il movimento democratico esigeva dopo oltre un anno di manifestazioni e di duro silenzio del governo: il riitiro completo della legge sulle estradizioni verso la Cina; il ritiro della definizione di “sommosse” dato alle proteste; liberta’ per le persone arrestate durante le manifestazioni; inchiesta indipendente sulle azioni della polizia e sul loro uso eccessivo della forza; dimissioni della governatrice Carrie Lam e introduzione del suffragio universale per il territorio.
In qualunque Paese avvengono elezioni primarie e vengono viste come un modo per far partecipare di piu’ la popolazione alle elezioni. Invece Pechino da subito a definito “illegali” le primarie e il segretario della giustizia di Hong Kong le ha subito bollate come contrarie alla legge sulla sicurezza nazionale.
Secondo il governo di Hong Kong, un uso eccessivo del veto avrebbe portato a una crisi costituzionale, distruggendo la vita e il lavoro del territorio. In realta’ la Basic Law (la mini-costituzione che regola Hong Kong) prevede la possibilita’ del veto anche diverse volte e prevede la caduta del governo e l’indizione di nuove elezioni. Ma per Pechino, il governo e ora per i giudici non e’ cosi’: per essi, i democratici intendevano abusare dei loro poteri per mettere il veto “in modo indiscriminato” sulla relazione economica del governo, forzando il capo dell’esecutivo alle dimissioni.
I giudici sentenziano soprattutto su Benny Tai, il cui scopo – secondo loro – era di “minare, distruggere o rovesciare il sistema politico esistente e la struttura di Hong Kong, stabilita sotto la Basic Law e la politica di Un Paese, due Sistemi”, affondando il territorio in una “crisi costituzionale”.
Ironia della sorte: negli anni passati, Benny Tai era stato scelto dal governo come esperto della Basic Law e ne aveva insegnato le caratteristiche a tutti gli impiegati della pubblica ammministrazione. Ora, dopo la legge sulla sicurezza di Pechino, l’esperto della Basic Law e’ diventato il peggior criminale.
Un’altra ironia della sorte e’ che le elezioni seguenti alle primarie non si sono tenute. Il governo – in accordo con Pechino – ha prima ritardato la data, poi ha cambiato il metodo di scelta dei candidati, verificando il loro “patriottismo” attraverso una commissione governativa. Cosi’ ora il parlamento di Hong Kong ha la quasi totale maggioranza (meno uno) di parlamentari pro-Pechino.
La maggior parte degli accusati ha passato oltre tre anni e mezzo in prigione in attesa di giudizio, che e' giunto oggi. Non si sa se i giudici terranno conto di questo e ridurranno di conseguenza il periodo di carcere per loro.