08 Dicembre 2024 · Spiritualità

Il presepe nella chiesa di S. Teresa (2024)

Il Natale di quest’anno coincide con l’inizio del Giubileo della “speranza che non delude” (Romani 5,5).  Tale speranza e’ l’evento di Gesu’ Cristo che ha vinto la sua e la nostra morte e ci ha donato una vita nuova nella resurrezione. Ma per morire e risorgere, Gesu’ doveva nascere. Il Natale e’ l’inizio della nostra speranza.
Nel Giubileo siamo invitati ad attraversare la Porta Santa. Gesu’ e’ la Porta: “Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.” (Giovanni 10, 9-10).
 
Nel presepio di quest’anno tutte le persone e tutti i popoli vanno verso Gesù per ottenere vita e speranza, dopo aver visto il fallimento e la delusione delle speranze (solo) umane. La colonna romana spezzata è il simbolo di questo fallimento. Anche l’impero romano, un tempo così potente, è andato in rovina.
 
Il Bambino Gesù è il centro del presepe e la fonte della vita. Attorno a Lui si radunano i Magi (i popoli che provengono dal paganesimo) e i pastori (i popoli che vengono dalla tradizione ebraica). Grazie al Bambino Gesù essi diventano una sola famiglia.
In lontananza vi sono immagini-simbolo di Pechino, Hong Kong e Taipei, con strade che portano a Gesù. Egli invita tutti noi a essere suoi testimoni, così che le tre città diventino un’unica famiglia.

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