Elizabeth Tang, moglie di Lee Cheuk-yan, arrestata per 'collusione con forze straniere'
La Tang è stata arrestata all'uscita della prigione di Stanley, dove era andata a visitare il marito, in attesa di giudizio da due anni. Elizabeth Tang, cattolica, è stata leader sindacale; segretaria generale di un'associazione in difesa dei lavoratori domestici; membro direttivo dell'Asia Monitor Resource Centre, che difende i diritti dei lavoratori nel continente asiatico.
Hong Kong (BC) - Poche ore fa la polizia di Hong Kong ha confermato di aver arrestato Elizabeth Tang, attivista per i diritti umani e moglie dell’ex sindacalista e parlamentare Lee Cheuk-yan. L’accusa è di collusione con forze straniere, un crimine messo in luce dalla legge sulla sicurezza nazionale, voluta da Pechino per Hong Kong.
Elizabeth Tang è stata arrestata ieri all’uscita della prigione di Stanley, dove la donna era andata a visitare il marito. Lee Cheuk-yan, già leader dell’associazione che organizzava la veglia per gli uccisi di Tiananmen (4 giugno 1989), è in prigione da due anni per “incitamento alla sovversione”.
Dal 2021 la donna si era stabilita in Gran Bretagna, ma era tornata a Hong Kong di recente per far visita al marito.
Elizabeth Tang era stata leader del sindacato libero di Hong Kong (la Hong Kong Confederation of Trade Unions) fino al 2011; al presente era segretaria generale della Federazione internazionale per i lavoratori domestici, un’organizzazione che ha sedi in 68 nazioni.
Elizabeth Tang, 65 anni, è una nota cattolica. Dopo il varo della legge sulla sicurezza e l’arresto del marito, il giornale Da Gong Bao, pro-Pechino, l’aveva accusato di ricevere fondi stranieri per sovvertire la nazione. La Tang era membro del consiglio di amministrazione dell’Asia Monitor Resource Centre, un gruppo che difende i diritti dei lavoratori in tutto il continente.
L’arresto della Tang avviene a pochi giorni dall’incontro a Pechino fra il governatore di Hong Kong, John Lee, e Xia Baolong, direttore dell’Ufficio di Hong Kong e Macao. Secondo Lee, Xia avrebbe consigliato al governo di Hong Kong di “strappare sul nascere” ogni azione che mette in pericolo la sicurezza nazionale.